La nostra cultura in quanto a paradisi terrestri forse si limita ai noti paradisi fiscali. Magari qualcuno di noi che sia un po’ meno devoto al proprio paese pensa bene di andare a conservare i propri “risparmi” altrove, in qualche isoletta nel mare delle Antille a sud di Cuba.
Invece noi vi raccontiamo dell’esistenza di altri paradisi. Paradisi di cui probabilmente potremmo innamorarci al solo sentirne le caratteristiche. Paradisi in cui poter andare pur continuando a “viaggiare”, con la fantasia sia chiaro, per la serie sognare è gratis.
Stiamo parlando dei paradisi naturali in cui a farla da padrone non vi sono immense distese di fiori candidi e celestiali bensì sterminati campi di Canapa.
Parliamo della California, in particolar modo di tre piccole contee isolate, situate a Nord-Ovest e di piccole dimensioni.
Potete ben capire che gli spazi saranno stati sfruttati nel modo che per primo vi balza in testa.
Humboldt, Mendocino e Trinity, conosciute insieme come “the Emerald Triangle” (il Triangolo di Smeraldo), sono partecipanti attive dell’economia californiana: dal 1970 sono assiduamente impiegate nella produzione di uno dei beni maggiormente esportato dallo stato, la Cannabis.
I primi coltivatori di queste terre iniziarono la loro attività nel 1969, qui la coltivazione di Cannabis non ha mai rappresentato soltanto un business ma un vero e proprio stile di vita.
Per anni, queste piccole contee, hanno ospitato “contadini” di tutto il mondo che avessero voglia di lasciar andare la frenesia della vita di città a favore della tranquilla vita di campagna. Chiunque viva nel Triangolo dello Smeraldo è direttamente e indirettamente coinvolto nella coltivazione di marijuana.
Sulla legalizzazione della stessa, la California è decisamente entusiasta: i produttori del triangolo però lo sono poco. Per quanto possa sembrare paradossale in realtà il loro è un timore legittimo: si estende sui loro campi distesi di marijuana la minaccia delle grandi multinazionali del tabacco che vorrebbero sicuramente entrare nel mercato (dati i grandi incassi) ed eliminare da quest’ultimo i piccoli contadini. Per non parlare poi della maggioranza degli incassi, che essendo la marijuana ancora illegale in molti paesi, vengono fatti a nero. La California è stata uno dei primi stati a legalizzare la marijuana per uso medico, questo ha prodotto una maggiore concorrenza per i “contadini” del Triangolo di Smeraldo visto i molti dispensari per la cannabis medica che sono spuntati fuori in tutto lo stato.
Con la legalizzazione per uso medico già avvenuta e quella discussa per l’uso ricreativo, porta il Triangolo di Smeraldo si trova ad affrontare una minaccia reale, sotto forma di una caduta libera dei prezzi della cannabis alimentata dalla produzione industriale di massa della pianta. Si è aperta così una delle proteste più contraddittorie della storia: i contadini del triangolo dello Smeraldo hanno iniziato a protestare contro la resa legale del loro stesso raccolto. Da un sondaggio effettuato negli ultimi anni tra gli abitanti delle isole in questione, quasi tutti hanno risposto che la legalizzazione sarà una totale rovina per tutto il Triangolo. L’idea alla base delle loro risposte è che una regione come il Triangolo, che ha vissuto per anni sulla vendita di marijuana (in modo illegale e a nero) non potrà sopravvivere ad un’onda d’urto così forte come potrebbe essere la legalizzazione.
Non tutti però parlano della legalizzazione della marijuana come una delle cose peggiori che potrebbero accadere per il triangolo di Smeraldo anzi, ne sono contenti: credono infatti che una produzione di massa della marijuana in tutta la California potrebbe contribuire a far crescere la fama del triangolo, come luogo in cui reperire la marijuana di maggiore qualità. Questo perché la mercificazione della marijuana contribuirebbe ad una diminuzione della qualità della stessa e porterebbe a guardare con occhi colmi di rispetto la marijuana proveniente dal Triangolo di Smeraldo. Secondo uno studio del RAND Drug Policy Research Center la legalizzazione della cannabis potrebbe far scendere il prezzo della stessa anche dell’80 per cento.
Ma queste sono solo idee e ipotesi, per vedere cosa veramente accadrà non ci resta che aspettare.