In questo periodo, in Italia, possiamo dire di aver visto chiaramente minacciata la legalizzazione della cannabis. Adesso, la soglia di tolleranza per il THC si è abbassata dal non andare oltre lo 0,6% a non poter andare oltre lo 0,2%.
E noi cosa facciamo? Ci rimbocchiamo le maniche! Se sei qui per scoprire come e perché aprire un grow shop potrebbe essere un’ottima idea, sappi che sei capitato nel posto giusto.
Come aprire un grow shop
Potresti aver sentito il termine grow shop e ti chiedi che cos’è esattamente e dove puoi trovarne uno.
Un negozio per la coltivazione, che si riferisce a un negozio al dettaglio che vende comunemente attrezzature e forniture per rendere possibile la coltivazione di piante al coperto o all’aperto, comprese verdure, erbe, frutta e fiori (ma in questo caso, parliamo di cannabis). Normalmente è possibile trovare una vasta gamma di articoli come scariche ad alta intensità e illuminazione a LED, vasi di rete, sostanze nutritive, sistemi idroponici, terreni da coltivazione, grow boxes, strumenti per la propagazione della luce e molto altro ancora!
In senso lato, un grow shop nella maggior parte dei casi è un negozio che vende sistemi idroponici esclusivi per l’orticoltura.
Quella della marijuana è diventata una grande industria e molti imprenditori vogliono sapere come possono unirsi a questo settore in crescita negli ultimi anni. Quando le persone pensano prima di entrare in questo settore, uno dei pensieri iniziali più comuni è quello di aprire un centro per la coltivazione della marijuana (coltivazione).
Comprendi il rischio
La marijuana è ancora classificata come una droga leggera. Se siamo beccati a coltivare canapa con valori di THC superiori allo 0,2%, quindi, siamo fregati. Consultare un avvocato esperto prima di intraprendere una carriera o un investimento nell’industria della marijuana quindi può essere una buona mossa.
Step 1: l’unione fa la forza
Costruisci un team di sviluppo, consulta un avvocato e comprendi le leggi sulla marijuana e la sua coltivazione in Italia. Alcuni stati non hanno affatto autorizzato l’utilizzo della marijuana medica e nel caso non lo sapessi, l’Italia non fa eccezione. Le possibilità di poter avere della marijuana medica sono disponibili attraverso un programma governato dallo stato supervisionato da un dipartimento statale collegato alla salute pubblica, quindi non può essere trovata in un grow shop. Questi programmi iniziano con una richiesta altamente definita di domande o proposte per i richiedenti interessati in cui viene classificata la risposta del richiedente, o valutata in base a criteri sviluppati dalla divisione statale incaricata di autorizzare le imprese che concernono di marijuana medica, quindi non è un affare che ci riguarda.
Idealmente, il team consentirà a un editor principale e un direttore di assicurare che tutte le leggi siano rispettate e che la proposta venga presentata come se fosse di una sola voce, anche se tutti i membri del team hanno contribuito con elementi per la risposta dell’applicazione. Durante questo periodo, gestirai 2 aziende, un’azienda per ottenere il permesso di lavoro per la marijuana, l’altra per costruire il business plan in caso di concessione di un permesso. Avere personale qualificato è la chiave, così come la capacità del team di formare i membri meno esperti.
Step 2: metti un capitale da parte
Prima di intraprendere l’apertura di un centro di coltivazione di marijuana, è necessario prendere il tempo necessario per comprendere i requisiti finanziari e di tempo. È importante valutare il tuo investimento in termini di tempo e denaro. Se sei nella posizione in cui hai da parte un bel gruzzolo, assicurati di fare le scelte migliori quando cerchi di assumere consulenti quando metti insieme il tuo team di progetto in quanto può essere molto costoso.
Ovviamente ci sarà poi un iter da seguire circa l’impiego del capitale che avrete messo da parte per il vostro grow shop, pertanto ci raccomandiamo di disporre di un capitale liquido molto più di quello richiesto inizialmente (e, generalmente, per aprire un grow shop non si spendono meno di 40.000€).
Step 3: burocrazia
Aprire un grow shop non è come aprire un supermercato, in quanto quello della cannabis è un settore soggetto ad un continuo mutamento delle leggi e delle regole che vengono imposte per la sua commercializzazione. A causa di questo, sarà un passo necessario quello di recarsi presso lo SUAP del proprio Comune e chiedere informazioni, nonché presso tutte le associazioni di categoria ed infine andare alla Camera di Commercio, per conoscere tutte le leggi e tutelarci quando vogliamo aprire un grow shop in totale rispetto della legge. Armatevi di avvocati e commercialisti di fiducia, dunque, e preparatevi. Per aprire un grow shop saranno sicuramente richiesti:
- La Partita Iva (quindi apritela, se non l’avete)
- Iscrizioni INPS ed INAIL
- Una comunicazione certificata di inizio attività
- Un permesso per poter apporre un’insegna al negozio
- Locali a norma, sia dal punto di vista dell’appartenenza che per ciò che concernono la loro struttura ed il loro inserimento urbanistico
- Prodotti che siano conformi alle leggi stabilite dallo Stato
- Per la vendita alimentare, è previsto anche un corso SAB
- Iscrizione al Registro delle Imprese
Step 4: mettiti a lavoro
Hai messo sudore e denaro nel progetto e ora hai appena ottenuto un permesso, ed è tempo per ulteriori lavori e spese prima che l’organizzazione possa consegnare un centro di coltivazione funzionante di marijuana. Con i partner nazionali e locali, l’esperienza per lo staff e la formazione, nonché tutti gli altri servizi necessari per una start-up, utilizza a tuo favore i permessi di assistenza, che sono stati inventati proprio per aiutarti!
Perfetto, queste sono le linee guida di base per poter aprire un grow shop in Italia. E se dovesse andare tutto in porto… beh, non esitare a farcelo sapere!